October 21, 2024
Gli appassionati di statistiche e Serie A sanno già chi saranno i giovani da seguire nel presente e nel futuro più prossimo. Allenatori da Football Manager, ma anche sostenitori di un calcio da far crescere a livello internazionale andando a scovare prima degli altri i grandi talento degli anni che verranno. I giocatori emergenti in Serie A sono molti, magari numericamente inferiori ad altri campionati importanti, ma con qualità impressionanti su cui scommettere con fiducia e pazienza.
Il nostro viaggio tra i giocatori più interessanti e di prospettiva della Serie A ci porta tanto a scoprire il talento in provincia quanto nelle grandi squadre con l’obbligo morale ed economico di non sprecare una risorsa sempre più fondamentale nel mondo del calcio. Eccone alcuni che hanno impressionato nelle prime giornate della Serie A 2024/25:
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NICO PAZ: LA STELLA DEL COMO CHE SOGNA IL REAL MADRID
Una stella cometa ha squarciato il cielo della Serie A 2024/25 fino ad appoggiarsi sul campo del Sinigaglia di Como, casa dell’ambiziosa formazione di Cesc Fabregas. Nico Paz è un talento straordinario su cui il Real Madrid ha deciso di puntare per il futuro, mandandolo però a farsi le ossa in un campionato competitivo come quello italiano. Tra i giocatori emergenti della Serie A è quello che nelle prime giornate, per statistiche e qualità, ha rubato l’occhio di più agli appassionati. Visione di gioco da trequartista, inserimenti da mezzala e una presenza in area importante, ha dovuto fare i conti con la sfortuna nelle prime presenze nel massimo campionato italiano tra pali e grandi parate del portiere avversario, diventando nelle prime sette giornate il giocatore che ha calciato più volte senza trovare la rete. Questione di tempo e fiducia, quella che Cesc Fabregas e i compagni sembrano avere incondizionata nell’argentino, già convocato da Scaloni nell’Albiceleste.
NICCOLO’ PISILLI: LA SCOPERTA DELLA ROMA
La titolarità nel big match in casa della Juventus è stata una sorpresa per molti, ma non per chi Nicolò Pisilli lo ha visto crescere ed allenarsi tutti i giorni a Trigoria. Centrocampista classe 2004, promosso stabilmente in prima squadra da Daniele De Rossi e confermato da Ivan Juric, ha già trovato il primo gol nel massimo campionato e la convocazione nella nazionale di Spalletti. Cresciuto nelle giovanili giallorosse con i riflettori puntati addosso, collezionando più di 100 presenze e mettendo insieme 35 gol e 18 assist, Pisilli incarna lo spirito romanista dei romani unendo corsa, quantità e grinta a un’ottima tecnica di base. Un punto di partenza ottimale per muovere i primi passi in carriera.
ADRIEN BERNABE’: IL PROTOTIPO DEL CENTROCAMPISTA MODERNO
Adrien Bernabé è un prodotto della Cantera del Barcellona e già questo potrebbe bastare per dire molto sull’influenza del suo modo di giocare; avete detto Xavi e Iniesta? Classe 2001 dopo un paio di stagioni da protagonista assoluto in Serie B con il Parma che gli hanno permesso di crescere con tranquillità, al ritorno in Serie A è uno dei giocatori più attesi per il grande salto di qualità. Piedi educati, è con il mancino che disegna giocate di qualità galleggiando tra le linee avversarie e sfruttando una visione di gioco al di sopra delle medie con passaggi precisi ed occasioni create per i compagni. Nelle due stagioni di battaglia in cadetteria Bernabé ha anche affinato l’interdizione tanto che il tecnico del Parma, Fabio Pecchia nella prima parte di stagione lo ha alternato a Sohm ed Hernani tra i due mediani arretrandogli di diversi metri il raggio d’azione in campo. Poco male, all’abbassarsi delle giocate decisive a ridosso dell’area avversarie sono aumentate le giocate per la squadra con una buona velocità per ribaltare velocemente l’azione.
REDA BELAHYANE: PICCOLI REGISTI CRESCONO
Cresciuto nella multiculturale Nizza dentro e fuori dal campo, Reda Belahyane è una delle sorprese più convincenti della prima parte della Serie A 2024/25, già capace con poche partite nello zaino di scomodare paragoni importanti. Classe 2004 e di doppia nazionalità francese e marocchina, Belahyane è arrivato nel calcio italiano nel silenzio generale, ma soprattutto in una situazione caotica come quella dell’inverno dell’Hellas Verona che si apprestava a rivoluzionare la rosa. L’intuizione del ds Sogliano con lo sguardo rivolto al futuro, Belahyane è arrivato in Veneto nella nebbia giocando solo due partite nei primi sei mesi con Marco Baroni in panchina. Nell’estate del 2024 però la sua storia in gialloblù è cambiata con l’arrivo di Paolo Zanetti in panchina che fin dal precampionato ha deciso di non guardare la carta di identità e affidargli le chiavi del centrocampo. Regista di poco più di un metro e settanta, ha stupito tutti per personalità, tecnica, visione di gioco e leadership in mezzo al campo. Un giovane Bennacer che ha già attirato su di sé l’attenzione delle big del campionato tra Inter, Juventus e Milan.
SANTIAGO CASTRO: BOMBER PER IL BOLOGNA
Le vedove di Joshua Zirkzee hanno pianto per buona parte dell’estate, ma il ds Sartori ancora una volta ha dimostrato al calcio italiano ed europeo il proprio valore aggiunto. Nel Bologna infatti c’è Santiago Castro, attaccante argentino classe 2004 che nei primi mesi sotto le due torri cittadine ha studiato e imparato qualche trucco del calcio italiano. Anche se per mobilità, velocità e dribbling Castro può ricoprire tutti i ruoli del tridente, è al centro dell’attacco che può esaltare il suo senso del gol e il suo tiro potente e preciso, cercando di sfruttare una buona fisicità più con l’astuzia e la velocità che con la potenza. A suon di gol nella prima parte del 2024/25 si è conquistato il posto da titolare del Bologna alternandosi a Dallinga. Con un po’ di pazienza, dovuta a un ragazzo di 20 anni alla prima esperienza da titolare in un campionato difficile come quello italiano, il Bologna potrà godere i frutti di un altro investimento mirato.
JACOPO FAZZINI: UN NUMERO 10 PER L’EMPOLI
Sembra un veterano perché i campi della Serie A ormai li calca da diverse stagioni, ma il nuovo numero 10 dell’Empoli ha solo 21 anni ed è uno dei candidati a guidare l’Italia Under 21 del nuovo corso forte anche di più di 50 presenze nel massimo campionato. Se nelle prime uscite con il club toscano Fazzini sembrava poter essere un centrocampista più difensivo, con il passare delle partite e con l’acquisizione di personalità e intraprendenza, tra i giocatori emergenti della Serie A si sta rivelando uno dei più propensi a giocare a ridosso dell’area di rigore avversaria. Un piccolo infortunio a inizio stagione ne ha rallentato l’ascesa in quella che per molti addetti ai lavori deve essere l’annata della sua consacrazione a livello nazionale. Il numero 10 sulle spalle è solo l’inizio.