L’Inter è una squadra da Champions League: l’analisi tattica della formazione di Simone Inzaghi

November 8, 2024

Ogni tifoso dell'Inter sogna di vedere i nerazzurri alzare la Champions League. Dopo un inizio di stagione promettente, l'entusiasmo è alle stelle: la squadra di Simone Inzaghi sembra pronta a riprovarci, alimentata dalla spinta dell'ultima finale contro il Manchester City, una partita che, pur non avendo portato il trofeo, ha segnato un momento di orgoglio e di svolta per tutto l'ambiente nerazzurro. Le prestazioni distratte del campionato nelle prime settimane di stagione hanno avuto da contraltare una cammino concentrato e perfetto, con tanto di 0-0 in casa proprio del City, quasi a domandarsi se l’obiettivo stagionale dell’Inter non sia proprio l’impresa europea con la seconda stella sul petto già appuntata da tempo.

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L’INTER SA COME SI VINCE IN EUROPA

Con cinque finali di Champions League all'attivo, l'Inter ha regalato momenti epici ai propri tifosi. Il ricordo più vivido è quello della finale del 2010 a Madrid contro il Bayern Monaco, dove il “Principe” Diego Milito ha siglato una storica doppietta, regalando alla squadra il prestigioso triplete e un posto nell'Olimpo del calcio. Un successo che, anche a distanza di anni, fa ancora battere i cuori dei tifosi nerazzurri. Dopo quel trionfo, l'Inter ha attraversato anni di alti e bassi, ma il recente ritorno alla ribalta con una finale di Champions ha riacceso la speranza. Questo il palmares europeo dei nerazzurri:

  • 3 Champions League
  • 3 Coppa UEFA

LE PROIEZIONI DEL CAMMINO IN CHAMPIONS LEAGUE

Nelle prime tre giornate della Champions League 2024/25, la prima con il nuovo format a girone unico, l’Inter è rimasta imbattuta sia nel risultato che nei gol subiti, zero. Sette punti nelle prime tre gare con la ciliegina dello 0-0 all’Etihad Stadium hanno esaltato i tifosi interisti che ora alla propria squadra chiedono di poter riprendere quel sogno, chiamato trionfo finale, spentosi al rigore calciato alle stelle da Lautaro Martinez contro l’Atletico Madrid nell’edizione passata. Dopo 10.000 simulazioni fatte da un algoritmo considerando questo inizio, l'Inter, che è in terza posizione con 7 punti nel gruppo di Champions League è proiettata verso un quinto posto finale, dietro a Manchester City, Liverpool, Aston Villa e Bayer Leverkusen, mentre Arsenal, Borussia Dortmund e Barcellona rimarrebbero alle sue spalle. Con questa posizione i nerazzurri si qualificherebbero direttamente agli ottavi di finale, evitando le due partite di spareggio, ma non da testa di serie.

IL CALCIO EUROPEO DI SIMONE INZAGHI
L’Inter in Champions League è protagonista assoluta da quando Simone Inzaghi siede sulla panchina. Non solo la finale di Champions League persa a Istanbul, ma anche una serie di prestazioni di assoluto livello che hanno portato ad elogi da ogni parte, da Pep Guardiola in giù. Complimenti meritati e arrivati dopo un’analisi tattica importante, che esaltano le qualità del tecnico di Piacenza nell’olimpo dei grandi tecnici del Vecchio Continente: se l’Inter può considerarsi una big d’Europa è anche per il coraggio delle scelte del proprio allenatore, abile stratega e motivatore con un solo credo il 3-5-2, interpretato però in maniera completamente moderna, fluida e offensiva dove l’importante diventa lo spazio da occupare più che il ruolo in sé.

LE STELLE DELL’INTER IN CHAMPIONS LEAGUE

L'Inter di quest'anno si distingue per preparazione atletica e mentale superiore rispetto alla scorsa stagione, con una rosa equilibrata e competitiva. Marcus Thuram, già capocannoniere, ha dato nuova energia all'attacco, mentre Lautaro rimane un pilastro. Inzaghi, grazie alla gestione del turnover e alla flessibilità tattica, ha costruito una squadra solida e versatile, capace di adattarsi alle sfide come contro i Young Boys. Con queste caratteristiche, l'Inter punta a una stagione memorabile anche grazie alle proprie stelle, alcune delle quali protagoniste di recente al Pallone d’Oro:

  • Lautaro Martinez
  • Hakan Calhanoglu
  • Marcus Thuram
  • Nicolò Barella
  • Henrikh Mkhitaryan
  • Federico Dimarco

INTER 2024/25: L’ANALISI TATTICA

Quando la concentrazione regge, non c’è storia. Lo ha dimostrato il campionato di Serie A 2023/24, dominato dall’inizio alla fine; lo conferma il cammino europeo quando il click mentale di tutta la rosa impiegata scatta in automatico. In tutte le fase di gioco il modo di giocare dell’Inter è riconoscibile, ma al tempo stesso difficile da fermare purché prevedibile.

La costruzione dell’Inter

L’Inter basa il gioco sulla costruzione dal basso, con i tre difensori centrali che gestiscono un possesso palla ordinato e ragionato. Le azioni si sviluppano spesso sulle fasce, specialmente con Dimarco, o tramite i centrocampisti che arretrano per offrire supporto, tra cui spicca Barella per generosità e copertura. Anche Sommer, il portiere, contribuisce all'impostazione quando la pressione avversaria è intensa, aiutando la squadra a riprendere la manovra.

Lo sviluppo del gioco

Il centrocampo dell’Inter è dinamico e intercambiabile con Çalhanoğlu, Mkhitaryan e Barella, tutti capaci di combinare passaggi rapidi nello stretto con lanci lunghi e verticalizzazioni verso l’attacco. Questo movimento continuo permette di eludere le marcature e sfruttare gli spazi, sia centrali che sulle fasce, per avanzare rapidamente.

Il gioco in ampiezza

L’Inter sfrutta al meglio il gioco sulle fasce, con Pavard-Darmian e Bastoni-Dimarco che offrono una spinta continua. Dimarco è particolarmente pericoloso grazie alle sue qualità di tiro da lontano, incursioni in area e precisione nei cross verso gli attaccanti. Gli esterni si smarcano preventivamente per sfruttare spazi creati sulla fascia opposta, mentre le mezzali Barella e Mkhitaryan supportano allargando il gioco e dando respiro alla manovra.

Finalizzazione

L'Inter crea alta densità nella trequarti avversaria, spesso portando quattro o cinque uomini in area. Questo consente diverse opzioni offensive, tra cui sovrapposizioni laterali per cross, tagli a scavalcare la difesa, triangolazioni e dribbling nello stretto. Quando le difese avversarie resistono, i tiri da fuori area offrono un’altra soluzione, sfruttando le eccellenti abilità di tiro di giocatori come Lautaro, Dimarco, Çalhanoğlu e Barella, che spesso concludono da fuori con precisione e potenza.

Fase di non possesso

L'Inter adotta un pressing aggressivo nella prima fase difensiva, coinvolgendo anche i centrocampisti come Barella per recuperare palla rapidamente. In difesa, il centrocampo si posiziona a protezione della linea arretrata, mentre Dimarco e Darmian (o Dumfries) sono pronti a supportare i difensori laterali. La linea difensiva si organizza a cinque, con un difensore che esce in pressing e gli altri in copertura.

La transizione

Quando l’Inter recupera palla, adotta un possesso ragionato, iniziando la manovra dalla difesa o dal centrocampo con Çalhanoğlu. La squadra sfrutta gli spazi lasciati dagli avversari per ripartire velocemente, specialmente con Thuram, mentre Lautaro si smarca tra le linee. In fase di transizione difensiva, l'Inter aggredisce rapidamente i portatori di palla avversari, grazie a un centrocampo reattivo che cerca di riottenere il controllo senza lasciare la difesa scoperta.

I punti di forza dell’Inter

L’Inter è una delle squadre più forti d’Europa e in Champions League ha tutte le caratteristiche per poter dire la propria in questa stagione, con un pizzico di fortuna nei momenti decisivi fino anche alla finale di Monaco di Baviera. Tra i punti di forza della formazione di Inzaghi c’è l’elevato potenziale sulle corsie laterali con quattro giocatori intercambiabili di altissimo livello, fisicità e tecnica. La coppia d’attacco Lautaro-Thuram è affidabile, fa variare il modo di attaccare della squadra con tecnica e velocità. Nonostante questo la compattezza dell’Inter è evidente, l’ordine è un must e si vede sia nella fase difensiva che in quella offensiva: ogni giocatore sa esattamente cosa deve fare e come farlo.